A cura di Arno, Alessio, Francesco e Martina
Nasce il 1° novembre 1757 e muore il 13 ottobre 1822 a Possagno nella Repubblica di Venezia.
All’età di tre anni perde entrambi i genitori, poichè il padre muore e la madre si risposa: viene dunque accudito da suo nonno a Roma. Suo nonno gli insegna l’arte del disegno e dell’architettura. I primi anni Canova li passa in studio poi, dopo nove anni, torna a lavorare da suo nonno, e lavora per una famiglia patrizia di Venezia, i Falier, che poi diventano suoi grandi sostenitori e suoi grandi amici.
Poi Canova passa due anni a lavorare con Giuseppe Torretto, uno scultore di grande bravura, e in quegli anni fa molti progressi; Giuseppe Torretto di ritorno da Venezia muore lasciando così Canova senza maestro. Nel 1775 Antonio Canova, all’età di diciotto anni, si mette in proprio: le sue prime opere più famose sono "Orfeo e Euridice" e "Dedalo e Icaro" eseguite per Pietro Vittor Pisani.
A questo punto Canova lascia le opere settecentesche per svilupparsi nella classicità greca. Nel 1779 espone "Dedalo e Icaro" a Venezia per poi arrivare a Roma. Li frequenta la scuola di nudo dell’Accademia di Francia e inoltre conosce la semplicità e la quietezza dell’arte neoclassica. A Roma dimora a palazzo Venezia dove è ospite di un grande mecenate, Girolamo Zulian che gli commissiona una delle sue più grandi opere, "Teseo e il minotauro" (1783) e "Amore e Psiche". A Roma fa le sue più grandi opere, oltre a "Teseo e il minotauro" e "Amore e Psiche" fa anche le "Tre Grazie" e la "Madadalena penitente".
Antonio Canova diventa anche pittore ma non viene mai considerato un pittore di primo piano perché la sua pittura non è mai stata all’altezza della sua scultura. Durante l’occupazione dei francesi Canova torna a Possagno per due anni dove si applica esclusivamente alla pittura: i suoi più importanti quadri sono il suo autoritratto e le "Tre Grazie".
Uno dei grandi meriti di Canova riconosciuti da tutti i critici d’arte è stato il ritorno alla perfezione dell’età classica con sculture di bellezza rara come "Ercole e Lica", "Napoleone" e "Amore e Psiche". Sicuramente possiamo affermare che Antonio Canova è fra gli scultori più riconosciuti di tutti i tempi.
1 commento:
è fatto davvero bene, mi ha aiutato tanto nello svolgere il mio elaborato!
Posta un commento